1.- L’Armenia
L’Armenia, ex repubblica dell’URSS e indipendente dal 1991, si trova nel Caucaso. Geograficamente è considerata come paese europeo. Ha una superficie di 29785 km2 e conta circa 3’340’000 abitanti. La sua altitudine varia tra i 600 e i 4’000 m.
Le città principali sono Erevan, la capitale (1’200’000 abitanti), Gumri (200’000 abitanti), Vanadzor (150’000 abitanti).
La sua situazione economica è estremamente precaria: è un paese privo di risorse naturali. La sua risorsa principale è l’agricoltura; il suolo, vulcanico, è molto fertile ma difficilmente coltivabile (per rendere coltivabile 1 ettaro di terreno bisogna rimuovere circa 6’000 tonnellate di sassi). Il turismo è in lento sviluppo.
Sotto la pressione della banca Mondiale e del FMI, L’Armenia ha dovuto, per ricevere aiuti, diminuire il suo debito estero. Conseguenza: la produzione del cognac (unico prodotto esportabile) è in mano francesi, la telefonia in mano greche, l’energia e le rare risorse minerarie ,in mano russe, e gli alberghi appartengono alle grandi multinazionali del turismo (Mariott, Hilton, ecc). Questo paese soffre di una grave crisi economica ed energetica, con gravi ripercussioni sui trasporti. Le esportazioni sono quasi impossibili, dato che l’unica frontiera aperta è quella con l’Iran (Azerbaigian e Turchia mantengono le frontiere chiuse, il transito attraverso la Georgia è impossibile).
Secondo le statistiche ufficiali, metà della popolazione armena vive sotto la soglia di povertà (1 euro al giorno), quella che da noi è la classe media guadagna tra i 30€ e i 100€ al mese. I ricchi rappresentano circa il 10% della popolazione. Il tasso di disoccupazione è del 20%
2.- Erevan
Erevan, la capitale, ha una superficie di circa 120 km2 e si situa ad un’altezza che varia tra i 950 e i 1’200 m.
Centro economico, politico e culturale del paese, Erevan è una città di contrasti. In pieno centro dietro le facciate dei palazzi del periodo sovietico, dove si trovano i negozi per i ricchi (Gucci, Piaget, Bucherer,…) si hanno cortili fatiscenti, quartieri di baracche. L’alimentazione in acqua ed elettricità sono irregolari: ci sono interruzioni settimanali nella fornitura di elettricità e quotidiane in quella di acqua potabile.
Tutte le attività economiche si svolgono a Erevan. Qui si trovano le sedi di tutte le banche e di tutte le multinazionali, con effetti disastrosi, per gli abitanti, sul costo della vita. Attualmente non è possibile, ad Erevan, trovare un appartamento in affitto che costi meno di 120$ mensili. A titolo di esempio, la paga mensile di un educatore che lavora a tempo pieno si situa tra i 10$ e i 15$, quella di un docente universitario a tempo pieno attorno ai 50$.
La vita ad Erevan non è facile, ed i problemi sociali sono grossi. Se i mendicanti sono rari, è frequente incontrare, sui marciapiedi del centro, vecchiette malvestite che vendono i magri prodotti del loro orticello: qualche carota, qualche patata, qualche erba commestibile.
3.- Il Centro Espaces
Il centro Espace può essere considerato il centro nevralgico delle attività dell’Associazione KASA in Armenia. Situato in pieno centro di Erevan, in locali in seminterrato con accesso diretto dalla via (cosa rara e molto apprezzabile in Armenia), è la sede di molteplici attività:
Espaces è gestito da un gruppo di giovani adulti, tra i 20 e i 30 anni: Anouche (la direttrice, a tempo pieno), Elisa (psicologa a tempo pieno, responsabile dei progetti all’Internato 11)), Gayané (psicologa a tempo parziale), Arpine (psicologa a tempo parziale), Aelita (responsabile dei progetti ecologici, a tempo pieno), Lilithe (responsabile del Centro Internet Comunitario), Sona (a tempo parziale, responsabile dei contatti con l’estero).
4.- Bisogni di Espaces
I locali in cui è attivo Espaces sono stati messi in vendita. Se l’associazione KASA, che ha creato e gestisce Espaces, ha trovato i finanziamenti per l’acquisto, mancano i fondi per riattare i locali, che necessitano di un intervento rapido ed importante per creare condizioni di lavoro corrette.
I locali si trovano infatti in seminterrato, sono molto umidi e freddi. Tutte le canalizzazioni sono marce, il bagno è al limite dell’igiene, i muri si scrostano per l’umidità, i pavimenti sono in uno stato pietoso, i serramenti lasciano passare aria ed acqua, l’impianto di riscaldamento è totalmente inefficace. Le operatrici di Espaces lavorano al limite dell’accettabile: ambiente umido, insalubre, temperatura l’inverno attorno ai 10°. L’inverno dura da metà ottobre a metà aprile, con temperature fino a –15° (clima continentale).
Dal punto di vista finanziario, i costi sono i seguenti:
Acquisto dei locali 70’000 $ (circa 87’000 Fr.)
Lavori necessari 58’000 $ (circa 72’000 Fr.)
6.- La proposta del Comitato
Sostenere Espaces durante i prossimi due anni, assumendo una parte delle spese dei lavori, e più precisamente:
Sostituzione delle finestre | Fr. 5’040.00 |
Rifacimento completo del bagno | Fr. 2’500.50 |
Nuovo impianto di riscaldamento | Fr. 9’545.00 |
Impianto acqua calda e fredda | Fr. 4’035.50 |
Totale | Fr. 21’121 |
Essendo coscienti che, vista la situazione finanziaria internazionale e che il DRAM armeno è in un periodo in cui si rinforza rispetto alle altre monete, i costi rischiano di aumentare.