2013: ospedale di Wau (Sud Sudan)

Il Sud Sudan è il più giovane paese Africano, il 193° paese membro delle Nazioni Unite, il 54° dell’Unione Africana, nato dopo una lunga guer-ra civile, una delle più devastanti e lunghe del continente, quando si è reso indipendente dal Sudan il 9 luglio 2011.

La lunga guerra civile, che per l’esattezza sono state due differenti (la prima dal 1955 al 1972 e la seconda dal 1983 al 2005) ha lasciato il paese in condizioni disperate di sottosviluppo e arre-tratezza, senza infrastrutture e con la maggio-ranza della popolazione senza il minimo neces-sario per la sopravvivenza.

Il petrolio: è causa di scontro tra il Nord (Repubblica del Sudan) e il Sud Sudan.

L’economia del Sud Sudan è dominata dalla presenza del petrolio: la vendita del greggio cos-tituisce il 98% del budget annuale dell’econo-mia del Paese. Il petrolio è anche la causa prin-cipale di scontro tra il Nord (Repubblica del Sudan) e il Sud: i giacimenti infatti sono con-centrati nelle regioni meridionali, mentre le infrastrutture e gli oleodotti per il trasporto al mare, a Port Sudan, appartengono al Nord.

Contesto sociale: A seguito del momento storico del 9 gennaio 2011 in cui, con Referendum, è stata sancita la scissione del Sud Sudan dal Nord Sudan, il Governo del Sud (GoSS) si trova di fronte al processo di ricostruzione delle infrastrutture accademiche, sanitarie e sociali al fine di offrire alla popolazione, inclusi i rifugiati sudisti che ritornano ai luoghi di origine, un tenore di vita che risponda almeno ai bisogni di prima necessità.

La popolazione del Sud Sudan è tra le più giovani del mondo, con un tasso di fertilità calcolato al 6.7%, ma con una bassissima copertura sanitaria. Statistiche nazionali stimano che solo 5% di tutti i parti è assi-stito da personale poco preparato, quindi il tasso di mortalità materna è di 1700 morti per 100.000 nati vivi. E Wau non fa eccezione a questa situazione!

È lo Stato più giovane del mondo, ma è già afflitto da problemi molto gravi: 200mila bambini vivono a rischio morte a causa dell’elevato tasso di malnutrizione e sottonutrizione. La situazione è grave soprattutto nelle aree rurali, in cui le febbri alte frequentemente sfociano in malaria: da qui molti arrivano nell’unico ospedale pediatrico esistente, nella capitale Juba, ma spesso è ormai troppo tardi. Il Paese ha circa 9 milioni di abitanti, la metà dei quali è minorenne.

Wau: la capitale del Bahr el Ghazal è una città con circa 500.000 abitanti costruita prevalente-mente in “tukul”, capanne con tetto in pa-glia. All’inizio del XX secolo era una delle stazioni missionarie più importanti ed è la culla del cattolicesimo in Sud Sudan. A partire dagli ultimi due anni si assiste ad un leggero miglioramento delle condizioni di vita, sia pure con ritardi e arresti. In questi ultimi mesi sta avvenendo anche al ritorno di un grande numero di persone dal Nord, per paura di ritorsioni su di loro dopo il referendum dello scorso gennaio. Così, non solo la popolazione di Wau sta crescendo, ma il numero delle famiglie in povertà e senza casa, i bam-bini di strada, stanno aumentando e questa è una vera sfida sociale.

L’ospedale: Fondato dai Comboniani, era stato confiscato alla missione dall’esercito durante la prima guerra civile, nel 1958, e per più di 50 anni è rimastoospedale militare, sotto il controllo di Khartoum. Dopo l’indipendenza, nel settembre 2009, l’ospedale è stato restituito alla Diocesi di Wau.

Durante il primo anno è stata completata la ricostruzione dell’OPD (reparto per gli esterni), comprendente il blocco per le consultazioni mediche, con annessi farmacia e laboratorio, sala medicazioni e piccola chirurgia; la clinica prenatale e per visite dei bambini sotto i 5 anni, sala per vaccinazioni e clinica per la riabilitazione nutrizionale; il reparto per la diagnostica per immagini, essenzialmente radiologia ed ecografia, ed amministrazione. Referente del progetto è Sr. Maria Martinelli, medico chirurgo, Suora Missionaria Comboniana residente a Wau.

Costi

Il costo totale della ristrutturazione dell’ospedale è di 211’500.00 US$.

La proposta del comitato è di assumere le spese per la formazione di passaggi e passerelle di collegamento tra i diversi settori, del costo di 25’720.- US$ (ca. fr. 24’000.-), cifra che è alla nostra portata sul periodo di due anni.